Airbus DragonFly, verso la fine dei piloti?
Ispirato alla biomimetica e la visione fenomenale della libellula, che vede a 360° e riconosce punti di riferimento, Airbus ha sviluppato una tecnologia in grado di generare autonomamente un nuovo piano di volo, di comunicare con il centro di controllo, e atterrare su qualsiasi aeroporto, con sensori, telecamere sul muso dell'aereo, e l’intelligenza artificiale. Un altro passo verso la fine dei piloti?
Oltre l’autonomia un aereo intelligente! Durante un volo di prova tra Limoges e Lione, l’Airbus A350-1000 ha simulato l’incapacità dei piloti. A questo punto gli algoritmi del dimostratore DragonFly, hanno elaborato in tempo reale un nuovo piano di volo, generato una sintesi vocale per dialogare con il centro di controllo: “Abbiamo un problema”. Insomma un dirottamento inedito con atterraggio automatico e persino fino sul rullaggio: un aereo capace di prendere decisioni da solo.
Come la libellula che esamina l'ambiente circostante, e adatta di conseguenza il suo volo, in mancanza di piloti, DragonFly rileva il problema e seleziona automaticamente l'aeroporto più adatto, verso cui reindirizzare l'aereo. La vista di una libellula funziona molto più rapidamente di quella di un essere umano, motivo per cui Airbus ha progettato un sistema che combina sensori, algoritmi di visione artificiale e calcoli di guida, per rendere molto più semplice l'atterraggio in condizioni di scarsa visibilità.
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