14.5.20

Dragonfly, una fattoria verticale a New York

Immaginate una fattoria verticale a forma di libellula alta 600 metri, che può ospitare ben 28 campi agricoli per la produzione di frutta, verdura, cereali, con giardini d’inverno, serre, prati, alberi, risaie, e piccoli allevamenti. Ecco l’avveniristico concept Dragonfly nel cuore di New York, dell’archistar belga Vincent Callebaut. Il rivoluzionario edificio è previsto sulla Roosevelt Island lungo l’East River tra Manhattan e il Queens. 
Nel 2050 l’80% della popolazione mondiale vivrà in città. “Questa fattoria è concepita per nutrire i suoi 55 mila abitanti e altri 100 mila cittadini nei dintorni” spiega Vincent Caillebaud. Produrre in città quello che si consuma è il nuovo challenge, evitando così oltre ai famigerati pesticidi, il trasporto delle merci, inquinante e grande consumatore d’energia. Il progetto prevede un programma misto di abitazioni, uffici, laboratori e serre verticali. La coltivazione idroponica fuori suolo poi, consuma il 70% di acqua in meno di quelle tradizionali. 
Dragonfly è un vero organismo vivente autosufficiente. Niente è perduto, tutto è riciclabile. La fattoria dei grattacieli utilizza l'energia solare, ed eolica per produrre cibo. La struttura delle ali a nido d’ape in metallo e vetro, che s’ispirano all'esoscheletro di una libellula, ospitano la fattoria e gli animali. L‘agricoltura urbana dovrà ripensare la produzione alimentare. “Il mondo dei fast-food e degli alimenti surgelati è finito” afferma Vincent Callebaut. La città del futuro? Il cittadino si trasforma da consumatore a produttore e abitante giardiniere, modificando il suo comportamento di fronte ai cambiamenti climatici.

Nessun commento: