13.12.19

Il primo quartiere al mondo di case stampate in 3D

Un progetto di 50 case low cost di 46 m², unico nel suo genere, a Tabasco, in una zona rurale del sud-est del Messico, orchestrato dalla statunitense no profit New Story, e realizzato dalla startup texana di Austin Icon. Una sfida per alloggiare le famiglie in condizioni di estrema povertà, a prezzi accessibili, che vivono nelle baracche. Oggi oltre un miliardo di persone vivono senza casa, in condizioni disagiate: un bisogno umano fondamentale. “L'industria dell'edilizia ha bisogno di un cambio di paradigma", spiega Alex Le Roux, cofondatore e Ceo di Icon
“Siamo pionieri delle soluzioni per porre fine ai senzatetto globali”. Ciascuna casa è realizzata in meno di 24 ore da una gigantesca stampante, che spruzza dall’ugello una malta di cemento a strati, per costruire pavimenti e pareti, in automatico. Questa tecnica inoltre, consente di ottenere gli angoli arrotondati, e di realizzare pareti curve, di solito costose e difficili da costruire. L’opera viene poi completata da mano d’opera locale per installare porte, finestre e tetto. 
L'interno è disposto su un piano, e diviso in due camere da letto, un soggiorno, una mini cucina e un bagno, senza dimenticare una piccola veranda esterna. Vengono forniti con allacciamenti elettrici e idraulici. Un ottimo risultato se paragonato alla costruzione di una casa tradizionale negli Stati Uniti, che costa mediamente 237 mila dollari, e richiede da 3 a 6 mesi. Sull’argomento Futurix aveva già pubblicato nel 2013 La casa del futuro? Stampata in 3D con relativo video, e nel 2018 Icon, la casa low cost stampata in 3D da 4.000 dollari, con video HD

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