7.1.17

Oggetti connessi, assistenti e smart Tv... spie in casa?

La 50° edizione del CES di Las Vegas illustra anche questa volta, la sua valanga d’oggetti connessi intelligenti, persino fino alla spazzola per capelli e lo spazzolino da denti, di cui sentivamo la mancanza! Tutto diventa connesso e “intelligente”. Dietro la comodità, illusoria a volte, si nascondono in verità insidie e pericoli reali. Pericoli per la privacy e la sicurezza, figli della scarsa cultura degli utenti, e dell’irresponsabile leggerezza dei produttori. Ma vanno di moda. Se non ti circondi da questi oggetti connessi, sei out! 
L’internet degli oggetti, Internet of Things (IoT) che stenta a decollare, anche se offre un’interessante opportunità, solleva i dubbi di studiosi e sociologi circa i suoi sviluppi, riguardo alla privacy e alla sicurezza. Le piattaforme IoT prestano, infatti, scarsa attenzione all'anonimato, e se qualunque oggetto può essere comandato a distanza, può anche essere piratato da criminali informatici. E’ di recente attualità il blocco d’importanti siti americani da parte di hacker, entrati attraverso telecamere di videosorveglianza connesse a internet. 
Ogni oggetto IoT può diventare un cavallo di troia, per rubare i dati sensibili, installare un malware, spiarvi e persino spegnere l’antifurto di casa attraverso il vostro spazzolino da denti connesso! Alla domanda rivolta a un esperto di sicurezza informatica su cosa pensava dell’IoT, rispose “E’ una follia!”. In verità siamo ancora nel Far West, per i protocolli di sicurezza. Non mancano gli apparecchi che possono già spiare le persone in casa loro, come televisori, frigoriferi, termostati, e gli assistenti personali vocali, i più ambiti, a modo di Big Brother? 
Benvenuti nel futuro! Echo di Amazon (foto con Google Home) la star nascosta di Las Vegas che entra anche nei frigoriferi, utilizza Alexa un assistente vocale che semplifica la vita quotidiana. Risponde alle vostre domande, e se chiedete un brano, ve lo fa sentire. E’ dotato d’intelligenza artificiale, quindi in grado d’imparare. Più assimila e più diventa efficace. Ma tutto ha un prezzo. Addio alla vostra privacy più intima se decidete di inchinarvi al dio della convenienza, perché Alexa sente tutto quello che succede in casa, e trasferisce i dati sul server di Amazon, che si è rifiutato di recente peraltro, di consegnare alla polizia americana dell’Arkansas i dati Alexa del sospetto di omicidio. 
Anche la smart Tv vi ascolta e vi vede, tant’è che l’interazione è vocale e gestuale. Tutto molto seducente, ma che fine fanno le registrazioni delle conversazioni familiari? Anche i frigoriferi smart registreranno i movimenti dei loro proprietari. Una coppia di sposini inglesi malcapitati, si è ritrovato in un video porno su internet dopo aver fatto sesso davanti al proprio televisore rimasto acceso! Di recente poi, un utente si è ritrovato il televisore connesso, bloccato da un ransomware (richiesta di riscatto). Verrà il giorno in cui i giudici chiederanno agli assistenti vocali, e altri frigo e Tv smart di testimoniare durante un processo per omicidio, parola di Mark Stokes, direttore della divisione medico-legale digitale di Scotland Yard: “La scena del crimine del futuro sarà l’IoT". 
La cronaca è ricca d’aneddoti. Persino le apparecchiature mediche connesse a internet negli ospedali possono essere piratate. Si potrebbe uccidere una persona spegnendo il suo pacemaker. Nel 2015 due hacker statunitensi sono riusciti a prendere il controllo di una Jeep Cherokee lanciata in autostrada a 110 km/h via internet, manovrando trasmissione, freni, sterzo, climatizzatori e tergicristalli (foto). Mark Rittman, un dirigente di Oracle, ha messo ben 11 ore per fare funzionare un bollitore d’acqua per il tè IoT, cosiddetto smart raccontando la sua avventura su twitter. Ne valeva la pena? Abbiamo realmente bisogno di utilizzare questa tipologia di prodotti? E’ urgente aspettare! Sulle prospettive Futurix aveva pubblicato Prometeus, la roadmap di Internet fino al 2050, un’interessante video-animazione ideata da Gianroberto Casaleggio nel 2007.



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