20.12.16

Gatebox, l’assistente personale virtuale diventa olografico

Dimenticate i vari assistenti digitali vocali Siri Apple, Amazon Echo, Cortana Microsoft... arriva Gatebox, che oltre a svolgere le stesse funzioni, ci mette la faccia, nella persona di Azuma Hikari, l’assistente olografica ideata dalla giapponese Gatebox, in grado di riconoscere il tuo volto e la tua voce. Progettata per essere una moglie assidua, per chi non c’è l’ha, può svegliarti la mattina, informarti sul meteo, accendere luci ed elettrodomestici in base al movimento o agli ordini, e ricordarti le attività della giornata. 
Dotato d’intelligenza artificiale e d’apprendimento automatico, Azuma è in grado di adattarsi al proprio padrone, imparandone le sue abitudini, e inviandoli messaggi. Progettato per le anime solitarie dell’esercito di single in crescita che hanno bisogno di compagnia, Ë presentato dalla giapponese Gatebox, come il "primo robot virtuale del mondo”. Anche se si può dissentire sul principio dell’assistente virtuale per single, che sarà soggetto a critiche, come un’altra dipendenza in vista, rappresenta un primo passo nell’evoluzione tecnologica in corso. 
Per chi non piace lo stile Manga giapponese, Gatebox sta sviluppando peraltro altri personaggi più europei. In ogni caso si ci avvicina sempre più al film di fantascienza Her di Spike Jonze, in cui il protagonista si innamora del sistema operativo del suo computer, che ha la voce di Scarlett Johansson. Le prime consegne sono previste per fine 2017. Se vi piace l’idea apprestatevi però a sborsare all’incirca 2600 dollari. Sull’argomento Futurix aveva già pubblicato nel 2009 Il display olografico di Sony, nel 2013 RealView Imaging, la prima interfaccia olografica 3D, e nel 2016 Lo smartphone del futuro? Olografico, con video

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