13.9.16

Il futuro Botanic Center Bloom di Bruxelles

Un UFO dalle vetrate sferiche atterrato sul tetto dell’edificio ricoperto di verde, che cambia colore con le stagioni. Così si presenta la ristrutturazione del centro botanico esistente del 1977, o piuttosto la metamorfosi, come la definisce Vincent Callebaut, il noto eco-architetto belga con studio a Parigi, ideatore di famosi progetti nel mondo dedicati alla sostenibilità. Un’architettura anti-smog generatrice d’energia pulita: solare, eolica, con una costruzione ecologicamente responsabile. 
“La metamorfosi intende la trasformazione del bruco in farfalla. La metamorfosi non significa sradicare il passato, ma piuttosto integrare il meglio del passato nel nostro futuro” spiega Vincent Callebaut (foto), “l'architettura di oggi è in grado di implementare la 'solidarietà energetica' tra un pezzo di patrimonio architettonico e principi innovativi di edilizia sostenibile”. 
L’edificio è rivestito da una busta vegetale sulle tre facciate, per riportare la biodiversità di nuovo nel cuore della città. Con l'aiuto di botanici, saranno selezionate piante che conferiscono colore alla costruzione, secondo le stagioni. In cima la "Crisalide", una struttura leggera fatta d’archi in legno lamellare, precaricati da una rete di cavi d'acciaio, mentre le vetrate dispiegano le loro curve per offrire una vista panoramica della città. Sul tetto 40 turbine eoliche ad asse verticale contribuiscono al rendimento energetico. La fotosintesi delle 10 mila piante che coprono le facciate e il tetto consentirà la cattura di quasi 50 tonnellate di anidride carbonica dalla città ogni anno. 
La "Crisalide" potrà diventare un luogo, dedicato agli eventi culturali, alla formazione per l'agricoltura urbana con i suoi giardini coltivati in permacultura. Suggestivi gli interni su più livelli, con sala conferenza, bar e ristorante rivestiti di legno naturale. Di Vincent Callebaut, Futurix aveva già pubblicato Hyperions, una città-giardino ecosostenibile da fantascienza, come Aequorea, oceanscrapers stampati in 3D con rifiuti di plastica, e anche La Smart City di Parigi nel 2050

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