Gran Mediterraneo, l’insolito grattacielo per lo skyline di Tel Aviv
Un cilindro monolitico con una facciata dall’aspetto cellulare e topologico, che contrasta con l'approccio ortodosso di lastre orizzontali impilate. Ecco l’innovativo progetto di grattacielo previsto per lo skyline di Tel Aviv dell’architetto belga David Tajchman, con studio a Parigi. Il rinnovato interesse per la geometria topologica, abbinata alla modellazione 3D digitale, consente una rinnovata plasticità dalle forme curvate, sinuose, sempre più spettacolari, e livelli di complessità sempre maggiori: la cosiddetta architettura topologica.
L’uso di cemento bianco e l’andamento curvilineo della facciata s’ispirano in ogni caso alla tradizionale architettura di Tel Aviv, la “Città bianca”, in stile Bauhaus, con i suoi edifici risalenti agli anni ’30. "Innovativo con la sua geometria topologica dando un effetto a spirale al grattacielo, il Gran Mediterraneo rompe con il consueto accatastamento di lastre orizzontali avvolte con vetro a specchio." spiega David Tajchman.
Gran Mediterraneo offre un mix di tipologie, tra cui appartamenti residenziali, hotel, bar e ristoranti, fattorie verticali e giardini pubblici, piscine e centri benessere, spazi di co-working per uffici e startup, spazi eventi, il tutto con vegetazione mediterranea. Il silos centrale automatizzato dei parcheggi, nella parte bassa dell’edificio, offre una stazione di ricarica a induzione, per veicoli elettrici pubblici a guida autonoma, i Sherut del futuro (foto).
Oltre ad offrire spazi interni inconsueti e fluidi (foto), con diversi livelli per soffitti e pavimenti, e ampie vetrate che si affacciano sulla città sottostante, le linee curve incanalano le correnti d’aria facendo respirare l’edificio. Inoltre la differenza di curvatura tra cemento e vetrate massimizza l’ombra favorendo un raffrescamento passivo.
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