29.3.16

Oculus, il nuovo Hub ferroviario di New York


Inaugurato a New York Oculus, il World Trade Center Transportation Hub ideato dall’archistar spagnolo Santiago Calatrava: l’architettura di tutti i record! La leggerezza visiva di una colomba che spicca il volo, si propone come una moderna cattedrale, che ha richiesto ben 12 anni per la sua costruzione. E’ l’hub ferroviario più costoso del pianeta, con 4 miliardi di dollari. Sulle ceneri di Ground Zero, servirà di snodo di collegamento tra i treni Path del New Jersey, e la metropolitana di New York, a 250 mila pendolari al giorno. 
La futuristica struttura zoomorfa alata autoportante ed ellitica alta 50 metri, che lascia filtrare la luce naturale al suo interno, è composta di nervature d’acciaio intercalate da vetri. La grande hall centrale iconica di 111 metri, senza colonne, con la sua cupola ellittica, soprannominata appunto Oculus, vanta un pavimento di marmo bianco italiano, e vari livelli che ospiteranno anche negozi e centri commerciali. 
L’apertura allungata in cima che incornicia uno scorcio di cielo Newyorkese (foto), si aprirà nei giorni di bel tempo, così come ogni 11 settembre, per la ricorrenza. Da vedere sotto il video animazione dell’opera. Di Calatrava Futurix ha pubblicato nel 2010, Stazione di Liegi, una cattedrale di luce, e nel 2013 Sharq Crossing, l’ultimo capolavoro di Calatrava nel Qatar 

Oculus video animazione

24.3.16

Sophia, il robot più umano di sempre


L’evoluzione della specie: un robot umanoide sexy modellato sul volto di Audrey Hepburn, in grado di emulare più di 62 espressioni facciali. Ecco Sophia, lo stato dell'arte dei robot androidi, svelato dalla statunitense Hanson Robotics, forse il maggiore leader della robotica androide mondiale. "Credo che verrà il momento in cui i robot saranno indistinguibili dagli esseri umani", spiega David Hanson, Ceo di Hanson Robotics, “i robot intelligenti diventeranno nostri amici”. 
E’ stato brevettato lo speciale silicone utilizzato per la pelle del viso, così come le videocamere nei suoi occhi, e il software di riconoscimento vocale. Risultato? un viso iperrealista dai tratti fini, capace di riprodurre emozioni ed espressioni facciali come il sorriso, lo stupore o la disapprovazione. Ma com’è possibile ottenere un dialogo realista, umano? 
Con una combinazione di hardware e software sostenuta da alcuni algoritmi, un mix d’assistenti vocali simili a quelli utilizzati sui nostri smartphone (Siri, Cortina, Google Now) potenziati da una sofisticata intelligenza artificiale, e con l’auto apprendimento smart. Così Sophia è in grado di capire, imparare e adattarsi alla persona di fronte. 
Un primo passo verso la creazione di robot emozionali, in grado di riconoscere se sei triste, da utilizzare per l’assistenza agli anziani, ma anche in medicina e nel turismo. "Il nostro obiettivo è di rendere Sophia consapevole, creativa e capace come qualsiasi essere umano", spiega Hanson (foto e video sotto). Il robot è stato concepito con la collaborazione del professore giapponese Ishiguro, il precursore dei robot androidi. Futurix aveva già pubblicato a riguardo nel 2012 Geminoid-F, la donna androide del Professor Ishiguro con video, e invece Dall’Hanson Robotics, Han, il robot dal volto umano e relativo video.

Sophia video HD

20.3.16

Concept N, le futuristiche cuffie di Sony


Immaginate un dispositivo acustico di nuova generazione che rivoluziona l’utilizzo delle cuffie. Immaginate di indossarlo al collo con una musica che vi avvolge completamente, grazie a speaker multi-direzionali, e la possibilità di sentire i rumori ambientali. L’avete sognato? Sony l’ha fatto! Dopo aver inventato il walkman da pioniera, ecco il concept N dotato di fotocamera e comando vocale, il primo ambizioso dispositivo del suo Future Lab, che sta cercando di trasformare la fantascienza in realtà. 
Concepito per funzionare senza essere toccato, N integra quattro microfoni con cancellazione del rumore, che consentono di comunicare a voce. Sfrutta il Gps dello smartphone via Bluetooth, per raccogliere informazioni geolocalizzate, come il ristorante cinese più vicino, il tempo delle prossime ore o news locali. Insomma, una specie di Google Glass meno invadente, senza occhiali, da portare come una collana. 
Si può fare jogging o andare in bici ascoltando la propria musica preferita, in tutta sicurezza senza isolarsi dal mondo esterno, e non disturbando gli altri, ma anche scattare foto all’occorrenza, con la sua discreta fotocamera da 8 megapixel, a scomparsa. N potrebbero essere il complemento perfetto per i futuri dispositivi di realtà aumentata. Sull’argomento cuffie, Futurix aveva già pubblicato quest’anno Batband trasmette la musica nel cranio e relativo video.

Future Lab Sony video HD

17.3.16

Arriva il treno che si mimetizza nel paesaggio


Un futuro treno espresso giapponese che si fonde nel paesaggio, e si mimetizza con l’ambiente, in contrasto con l’ostentazione esasperata del passato, con colori sgargianti, grazie all’utilizzo di un materiale semiriflettente: una specie di realtà diminuita. Ecco il progetto per Seibu Railway, dell’architetto giapponese Kazuyo Sejima, cofondatore dello studio Sanaa, vincitore del Pritzker Architecture Prize 2010, il Nobel dell’architettura. 
Il progetto iniziale rivela un design soft di grande leggerezza visiva, semi-trasparente, quasi invisibile, un’originale discrezione minimalista che non rovina il paesaggio e merita un applauso. Sono stati anche migliorati gli interni per aumentare il confort, e garantire un atmosfera più accogliente e rilassante per i passeggeri. “Per celebrare il centenario della società, abbiamo scelto di creare un concetto di treno, con un aspetto senza precedenti dentro e fuori", spiega la Seibu Railway. Il nuovo treno sarà operativo entro il 2018. Sull’argomento Futurix aveva pubblicato nel 2012 Il design dei treni.

12.3.16

Internet alla velocità della luce


Un futuro di Luce con il Li-Fi 100 volte più veloce del Wi-Fi. Una nuova tecnologia che vanta una velocità pari a circa 224 Gigabit/sec, in grado di scaricare l’equivalente di 18 Dvd da 1,5 Gb, al secondo. Una capacità dimostrata a febbraio durante l’ultimo Mobile World Congress di Barcellona. In città, ogni lampione, ogni insegna, ogni punto luminoso diventerà così un punto d’accesso alla Rete. Une tecnologia sicura a prova di hacker, in quanto non consente interferenze nel trasferimento dati, al di fuori dello spettro ottico. 
“Basterà inserire un microchip in ogni potenziale dispositivo d’illuminazione” spiega Harald Haas (foto) professore dell’Università d’Edimburgo, che ha inventato il rivoluzionario Li-Fi (Light Fidelity) nel 2011, “per trasformare qualsiasi lampada Led in un hotspot per la trasmissione dati dalla Rete”. Il segreto? Un codice morse ottico a grandissima velocità: impulsi luminosi intermittenti, milioni di volte al secondo non percettibile all’occhio. La luce diventa un trasmettitore d’informazioni in codice binario (1=acceso, 0=spento). 
La rete Li-Fi offre consistenti vantaggi. Non richiede nuovi investimenti per impianti, né l'installazione di antenne o ripetitori. Basta sfruttare le reti d’illuminazione Led già esistenti. E’ una tecnologia benvenuta negli aerei, dove non interferisce con la strumentazione di bordo, negli ospedali perché priva d’onde elettromagnetiche, o sott’acqua, dove la connessione Wi-Fi non funziona. Persino i fari dell’auto potranno trasmettere dei dati. Può essere utilizzato con altre frequenze come la luce ultravioletta o infrarossa, molto utile in ambienti scuri o bui, come i musei. 
La richiesta d’accesso wireless alla rete è sempre maggiore, con congestione nello spettro delle frequenze radio, e soggette a interferenze elettromagnetiche. Entro il 2019 nel mondo ci saranno circa 10 miliardi di smartphone o tablet attivi. Il Li-Fi si prospetta come La soluzione. Persino Apple dimostra interesse. Riferimenti si troverebbero dentro al codice di iOS, e forse sarebbe presente nel prossimo ’iPhone 7. Futurix aveva già pubblicato nel 2013 Dal Wi-Fi al Li-Fi, Internet con la luce.

Li-Fi video HD

8.3.16

Virtuali-Tee, il corpo umano in realtà aumentata


Immaginate un App che simula l’interno del corpo in movimento, con una riproduzione grafica 3D impressionante e realista, sul vostro smartphone o tablet puntati su un speciale T-shirt. Il cuore batte, i polmoni si ritraggono! Ecco Virtuali-Tee della startup londinese Curiscope. Oltre a mostrare in modo inedito, educativo e interattivo l’anatomia del corpo umano, la realtà virtuale col suo visore offre l'immersione finale, infilandosi ad esempio in una vena con i suoi globuli rossi. 
“Abbiamo l’intenzione di rendere l'apprendimento eccitante come lo sono ora i videogame.” spiega Ed Barton, Ceo di Curiscope, “Vogliamo che i bambini curiosi possano scoprire quello che amano, attraverso la possibilità di sperimentare, di teletrasportarsi dove vogliono in avventure virtuali. La griglia della maglietta magica che ricalca i contorni della nostra gabbia toracica, viene letta dall’app dedicata, disponibile per iOs e per Android. La realtà virtuale con visori come il Google cardboard, il Mattel View-Master o il Samsung Gear VR, consente di approfondire cliccando varie parti del corpo, come i sistemi circolatorio e urinario. 
Il tutto può essere preordinato, a un prezzo equivalente a una T-shirt di qualità, su Kickstarter in fase di lancio. Per gli sviluppatori dell’applicazione, Virtuali-Tee costituisce solo la prima tappa del loro progetto. Pensano già a prossime estensioni che offrono future possibilità, come ad esempio simulare i battiti del cuore riprodotti sul reale ritmo cardiaco di chi indossa la t-shirt, grazie a una smartwatch. Da vedere il video HD sotto.

Virtuali-Tee video HD

4.3.16

Goodyear Eagle-360, il pneumatico sferico del 2035


Goodyear presenta al Salone Internazionale di Ginevra in corso, un rivoluzionario concept di pneumatico del futuro: una sfera pensata per i veicoli a guida autonoma, collegata all’auto tramite levitazione magnetica e realizzata con stampa 3D. Rappresenta i livelli più avanzati di sicurezza, connettività e manovrabilità, con spostamenti a 360° facilitando il parcheggio laterale in spazi ridotti, alla Minority Report. 
“I veicoli autonomi rivoluzioneranno le interazioni delle persone con l’auto” spiega Luca Crepaccioli, Manager Southern Europe di Goodyear, “Anche i pneumatici sono chiamati a rispondere a queste esigenze.” I veicoli a guida autonoma, secondo un recente studio effettuato da Navigant Research, entro il 2035 saranno 85 milioni in tutto il mondo. Ispirato alla biomimetica, cioè alla natura, il nuovo pneumatico riprende la struttura del Corallo Cervello, mentre il fondo delle scanalature si comporta come una spugna naturale, per offrire buone prestazioni di guida anche in caso di pioggia, e una buona resistenza all’aquaplaning. 
Niente più ammortizzatori non avendo una connessione meccanica alla vettura, aumenta quindi il comfort, riduce la rumorosità ed è anche antinausea. I sensori all’interno del pneumatico, registrano e regolano l’usura, rilevano le condizioni meteo e del manto stradale, e lo comunicano al computer di bordo. La stampa 3D consente inoltre di personalizzare la gomma in base alla zona di residenza dell’automobilista. Essendo sferico, il pneumatico può persino scegliere la superficie di contatto da utilizzare, secondo le circostanze. Da vedere il video HD fino in fondo. 

Goodyear Eagle-360 video HD

1.3.16

Hyperions, una città-giardino ecosostenibile da fantascienza


l’innovativo progetto sostenibile ideato da Vincent Callebaut Architectures, in collaborazione con l’agroecologo hindu Amlankusum. Un ecosistema in grado di resistere ai cambiamenti climatici. Un bell’esempio di approccio olistico all'architettura, dove tradizione, innovazione, il meglio della low-tech e dell’high-tech, coabitano in armonia, per una deindustrialisazione alimentare, verso la rivoluzione verde agroecologica. 
La maggior parte dei centri urbani ha una cattiva reputazione per l'inquinamento e il consumo d’energia, ma le città del futuro potrebbero essere molto diversi. La fusione “foresta + agricoltura + urbanità” del progetto Hyperions, è un’alternativa umanista, che unisce il meglio della città e della campagna. Le torri eco-compatibili di Hyperions producono più energia di quella consumata, grazie a pannelli fotovoltaici e all’energia eolica. La climatizzazione in tutti gli edifici imita quella di un termitaio, attraverso nuclei di circolazione verticali di camini a vento. Il sistema sfrutta l'inerzia termica della terra, che rimane stabile a 18° C tutto l'anno. 
Hyperions è composta di sei torri alberi di 36 piani, contenenti spazi residenziali, uffici, incubatori d’imprese, laboratori. palestre e ristoranti. Il nome deriva dall’albero più alto del mondo, una sequoia californiana di 115 metri. Gli edifici hanno una struttura di legno, che vanta la migliore impronta ambientale lungo il suo intero ciclo di vita. Il legno proveniente dalla vicina foresta di Delhi, è rinforzato con lame d’acciaio, mentre le sottostrutture in calcestruzzo assicurano fondazioni antisismiche. Laghetti con fitodepurazione, pesci d’allevamento e lagune, si fondono con le torri, collegate da una rete di passerelle sospese. 
Il progetto si configura come un proprio ecosistema alimentare, con vegetali, piante arrampicante, e serre idroponiche sui balconi, e soprattutto come un grande orto urbano. In cima alle torri svettano delle serre sotto cupole bioclimatiche, con orti e frutteti a disposizione degli abitanti. Il visionario architetto belga Vincent Callebaut, progetto dopo progetto, continua a perfezionare la sua futuristica architettura inconfondibile, all’insegna della sostenibilità e del risparmio energetico. Futurix aveva già pubblicato di recente Aequorea, oceanscrapers stampati in 3D con rifiuti di plastica e La Smart City di Parigi nel 2050 di Vincent Callebaut. 

Hyperions video