30.9.12
Oggi se non hai una bicicletta in fibra di carbonio non sei nessuno! L’ingegnere israeliano Izhar Gafni la pensava così diversamente, che si è inventato una bicicletta di cartone, contro il parere negativo di tre colleghi ingegneri. Dopo tre anni di sperimentazione, ecco la bici realizzata interamente in cartone tamburato riciclato, costata l’esorbitante cifra di 9 dollari. “L’idea mi è venuta, avendo sentito parlare di qualcuno che aveva costruito una canoa di cartone” spiega Izhar Gafni, “Ho pensato di applicare in partenza, lo stesso principio degli origami giapponesi.” Risultato? Una bici ecologica riciclabile al 100%, leggera, resistente e poco costosa. Il prezzo di vendita potrebbe aggirarsi sui 60 dollari. Secondo il suo ideatore è più resistente della fibra di carbonio, e in grado sopportare un ciclista di 220 kg. Rivestita con una resina impermeabile e poi verniciata, resiste all'acqua e all'umidità. Il progetto potrebbe rivoluzionare la mobilità degli abitanti nel terzo mondo. Da vedere la bella storia della bici di cartone in tutte le sue fasi, nel video sotto. Sull’argomento Futurix aveva pubblicato Knappa, da Ikea la fotocamera digitale di cartone
28.9.12
Hitachi inventa la memoria eterna, in vetro di quarzo
Le memorie digitali non sono eterne! I dati, come tutte le cose, alla fine muoiono: musica, film, interi archivi. Paradossalmente, mentre possiamo ancora leggere manoscritti antichi e incisioni su pietre, i Dvd di film, ad esempio, hanno una durata che non supera 20 anni. Certo, oggi siamo in grado di memorizzare enormi quantità di bit in piccoli spazi, ma per quanto tempo? Ebbene, Hitachi ha presentato il prototipo di un supporto di memoria in vetro di quarzo, capace di immagazzinare dati per centinaia di milioni di anni, vale a dire per sempre! Gli archeologi del futuro potrebbero un giorno, scoprire i dati della nostra civiltà senza problema. Il prototipo misura due centimetri di lato e due millimetri di spessore (foto). I dati in codice binario sono scritti da un laser, sotto forma di puntini disposti in quattro strati di vetro di quarzo, che possono essere letti anche con un semplice microscopio ottico. Ha una capacità di memoria di 40 megabyte per pollice quadrato (la densità di un CD musicale). La soluzione Hitachi sarebbe in grado di sopravvivere a qualsiasi scenario apocalittico immaginabile: resiste a una temperatura di 1000° C per due ore, a molti agenti chimici, e non è influenzato da onde radio o immersione in acqua. La tecnologia potrebbe arrivare sul mercato entro il 2015.
25.9.12
Solar City Tower, simbolo di Rio 2016 a impatto zero
Il Cristo Redentore non sarà più da solo a dominare la baia di Rio de Janeiro. A farli concorrenza sarà la Solar City Tower, una torre alta 105 metri a picco sul mare, eretta sull’isola di Cotonduba di fronte alla famosa spiaggia di Copacabana. Dopo aver ospitato il Summit della Terra, delle Nazioni Unite nel 1992, Rio de Janeiro vuole ancora una volta, essere il punto di partenza per un movimento verde mondiale, e fare del Brasile il simbolo dello sviluppo sostenibile, con le olimpiadi del 2016. “Più che un’icona architettonica, questo progetto vuole essere una sfida per l'imminente era post-petrolio, e rappresentare il messaggio di una società di fronte al futuro” spiega l’architetto Rafael Schmidt responsabile dello studio RAFAA architecture & design di Zurigo, autore dell’ambiziosa Torre solare. “Il nostro sarà un edificio-macchina produttore d’energia”, illustra l’architetto.
La struttura verticale molto imponente, fungerà da simbolo di benvenuto ai visitatori che arriveranno a Rio via cielo, terra o mare. La facciata anteriore simboleggia la fiamma olimpica (foto), illuminata di notte con dei Led. Grazie al suo impianto di energia solare alla base, attivo di giorno, il complesso rifornirà l’energia necessaria al villaggio olimpico, e parte della città carioca. Il surplus d’energia prodotta durante il giorno, potrà essere impiegato per pompare acqua di mare, all'interno di un serbatoio posizionato all'interno della torre. Nelle ore notturne l'acqua di riserva potrà essere utilizzata per alimentare delle turbine idroelettriche e produrre altra energia. In occasioni speciali, Solar City Tower si trasformerà in un’emozionante cascata urbana, rilasciando dall’alto l'acqua di mare.
I visitatori potranno accedere all'edificio attraversando la piazza ricoperta di pannelli solari, e raggiungere l'ingresso, con in seguito l’anfiteatro, l’auditorium, la caffetteria, e i negozi. L'ascensore porterà i visitatori sulla sommità dell'edificio, al ponte d’osservazione a 98 metri, e al balcone urbano a 105 m, mentre una piattaforma a scomparsa per il bungee jumping (salto con elastico) si trova a 90,5 m.
La struttura verticale molto imponente, fungerà da simbolo di benvenuto ai visitatori che arriveranno a Rio via cielo, terra o mare. La facciata anteriore simboleggia la fiamma olimpica (foto), illuminata di notte con dei Led. Grazie al suo impianto di energia solare alla base, attivo di giorno, il complesso rifornirà l’energia necessaria al villaggio olimpico, e parte della città carioca. Il surplus d’energia prodotta durante il giorno, potrà essere impiegato per pompare acqua di mare, all'interno di un serbatoio posizionato all'interno della torre. Nelle ore notturne l'acqua di riserva potrà essere utilizzata per alimentare delle turbine idroelettriche e produrre altra energia. In occasioni speciali, Solar City Tower si trasformerà in un’emozionante cascata urbana, rilasciando dall’alto l'acqua di mare.
I visitatori potranno accedere all'edificio attraversando la piazza ricoperta di pannelli solari, e raggiungere l'ingresso, con in seguito l’anfiteatro, l’auditorium, la caffetteria, e i negozi. L'ascensore porterà i visitatori sulla sommità dell'edificio, al ponte d’osservazione a 98 metri, e al balcone urbano a 105 m, mentre una piattaforma a scomparsa per il bungee jumping (salto con elastico) si trova a 90,5 m.
22.9.12
"Beauty and the Beak", un becco bionico da stampante 3D
In mezzo a episodi frequenti di maltrattamenti d’animali, spunta una commovente storia che mostra il meglio del genere umano. Una storia di riabilitazione con protesi di Beauty, una femmina d’aquila di mare dalla testa bianca, trovata affamata nel 2005 in Alaska, dopo lo sparo in testa di un bracconiere. Lasciata con la metà superiore del suo becco in frantumi, non poteva mangiare e bere, o prendersi cura di se stessa. Salvata dal Birds of Prey NorthWest, un’associazione no-profit dell’Idaho, aveva tuttavia un destino segnato. Ma la tecnologia li ha dato una seconda chance. Nate Calvino, un ingegnere meccanico fondatore del Gruppo Engineering Kinetic, nell’ambito di un’azione di volontariato, dopo aver eseguito una scansione laser 3D della parte frantumata, ha concepito un progetto di protesi, con un programma di modellazione CAD 3D. Il becco bionico di polimero di nylon, è stato realizzato con una stampante 3D, e poi fissato con resina epossidica dentale, su un impianto in titanio. E’ uno dei primi tentativi riusciti al mondo, che ricorre a questa tecnologia sugli animali. Beauty era presto in grado di mangiare, bere acqua, e lisciarsi le penne in modo indipendente, per la prima volta dopo anni, salvata dalla stampa 3D, una tecnologia che si appresta a diventare la prossima rivoluzione. Da vedere il bellissimo video sotto.
19.9.12
Freeijis, il frigo senza energia elettrica è italiano
Caterina Falleni 23 anni, di Livorno (foto), ha inventato un apparato refrigerante che non utilizza energia elettrica! Freeijis, la sua invenzione, ha vinto l’Axelera Singularity Contest 2012, prevalendo su 42 finalisti. Risultato? Una borsa di studio di 30 mila dollari, presso il centro di ricerca della NASA nella Silicon Valley, per far parte del dream team dell’ingegneria applicata al design: una fantastica opportunità, dopo essersi scontrata con enormi difficoltà, tanta diffidenza e poca trasparenza in Italia. "Il suo progetto è stato valutato come vincente perché unisce tecnologia e design, due dei fondamentali punti di forza del “sistema Italia”, ha sottolineato Eric Ezechieli, Presidente d’Axelera. “L’idea mi è venuta in Tanzania, studiando alcune strutture fatte con materiali porosi, come il fango o la terracotta” spiega la Fallenti, “strutture che utilizzano il processo chiamato evaporative cooling, lo stesso per il quale la temperatura del nostro corpo, si abbassa con la sudorazione. Ho associato questa tecnologia con dei PCM, materiali termoregolatori sperimentati per la prima volta alla NASA, e così è nato Freeijis”. Il prototipo realizzato dalla Falleni funziona anche, assicura lei, usando l'acqua contenuta nell'intercapedine tra due contenitori (foto), uno quello interno in alluminio e l'altro esterno in terracotta.
16.9.12
Avatar Project mira all’immortalità entro il 2045
Vogliamo vivere per sempre? La vita eterna? L’imprenditore russo Dimitri Itskov di 31 anni (foto), fondatore e presidente di New Media Stars, sostiene di poter raggiungere l’immortalità cibernetica all’orizzonte 2045 grazie al suo Avatar Project, sostenuto anche dal Dalai Lama. La prima fase mira a trapiantare un cervello umano in un androide entro 10 anni. 2045 Initiative è stata fondata nel febbraio 2011 dallo stesso Dimitri Itskov, in partnership con i più eminenti scienziati russi. Gli obiettivi principali sono: la creazione di una nuova visione dello sviluppo umano, la possibilità di un prolungamento radicale della vita attraverso la tecnologia cibernetica, e la creazione di una nuova cultura associata a queste tecnologie. “Questo progetto ci sta portando lungo la strada per l'immortalità”, sostiene Itskov. "Una persona con un avatar perfetto, sarà in grado di continuare a far parte della società. La gente non vuole morire."
La roadmap prevede entro il 2020, la realizzazione di androidi avatar controllati dal nostro cervello, grazie al Brain Computer Interface (BCI), ad esempio per la riabilitazione dei disabili, e il recupero dei sensi perduti. La fase successiva ipotizza il trapianto, a fine vita, del cervello, in un avatar artificiale entro il 2025. Ogni persona con un cervello intatto, sarà in grado di tornare a una vita corporea pienamente funzionante. Entro il 2035 invece, La terza fase del piano di Itskov, prevede la creazione di un modello computerizzato del cervello, da inserire nell’avatar, in grado di ospitare la coscienza decodificata dell’essere umano: l’immortalità cibernetica. Infine il quarto e ultimo passo, da fantascienza, entro il 2045, dovrebbe vedere la realizzazione di un avatar-ologramma identico all'uomo. Un corpo olografico liberato dalla materialità, capace di passare attraverso i muri o muoversi alla velocità della luce, mentre un corpo fatto di nanorobot sarebbe in grado di assumere un certo numero di forme differenti a volontà: nascita di una nuova era per l'umanità, evoluzione della specie.
Il programma dell’Avatar Project vi sembra esageratamente ambizioso? All’inizio un trapianto di cuore sembrava osceno. “Anni fa, la gente non credeva a Internet” ricorda Itskov. Per Raymond Kurzweil, autore del libro La singolarità è vicina, non c’è nulla da temere. "Non si tratta di un'invasione aliena da Marte. E’ solo ampliare la nostra intelligenza. Abbiamo cominciato a esternalizzare i nostri ricordi personali e storici sul Cloud. E' già in espansione." 2045 Iniziative vuole essere una Vision per un ulteriore sviluppo del Genere Umano. Il mondo è sull'orlo del cambiamento globale. Ci troviamo di fronte alla scelta: cadere in un nuovo Medioevo o trovare un nuovo modello di sviluppo umano, una nuova civiltà. Vedremo!
La roadmap prevede entro il 2020, la realizzazione di androidi avatar controllati dal nostro cervello, grazie al Brain Computer Interface (BCI), ad esempio per la riabilitazione dei disabili, e il recupero dei sensi perduti. La fase successiva ipotizza il trapianto, a fine vita, del cervello, in un avatar artificiale entro il 2025. Ogni persona con un cervello intatto, sarà in grado di tornare a una vita corporea pienamente funzionante. Entro il 2035 invece, La terza fase del piano di Itskov, prevede la creazione di un modello computerizzato del cervello, da inserire nell’avatar, in grado di ospitare la coscienza decodificata dell’essere umano: l’immortalità cibernetica. Infine il quarto e ultimo passo, da fantascienza, entro il 2045, dovrebbe vedere la realizzazione di un avatar-ologramma identico all'uomo. Un corpo olografico liberato dalla materialità, capace di passare attraverso i muri o muoversi alla velocità della luce, mentre un corpo fatto di nanorobot sarebbe in grado di assumere un certo numero di forme differenti a volontà: nascita di una nuova era per l'umanità, evoluzione della specie.
Il programma dell’Avatar Project vi sembra esageratamente ambizioso? All’inizio un trapianto di cuore sembrava osceno. “Anni fa, la gente non credeva a Internet” ricorda Itskov. Per Raymond Kurzweil, autore del libro La singolarità è vicina, non c’è nulla da temere. "Non si tratta di un'invasione aliena da Marte. E’ solo ampliare la nostra intelligenza. Abbiamo cominciato a esternalizzare i nostri ricordi personali e storici sul Cloud. E' già in espansione." 2045 Iniziative vuole essere una Vision per un ulteriore sviluppo del Genere Umano. Il mondo è sull'orlo del cambiamento globale. Ci troviamo di fronte alla scelta: cadere in un nuovo Medioevo o trovare un nuovo modello di sviluppo umano, una nuova civiltà. Vedremo!
9.9.12
Solar House 2.0 da software, rivoluzionaria e open source
Il sorprendente Endesa Pavilion, Solar House 2.0 che spunta al Porto Olimpico di Barcellona nell’ambito dello Smart City Expo, rappresenta un esempio di rara efficienza energetica, e un banco di prova per il futuro dell'edilizia sostenibile. I progettisti dell’Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna (IAAC) guidati da Rodrigo Rubio, non si sono accontentati di un tetto completamente ricoperto di pannelli fotovoltaici. La Solar House di 154 m2 costruita in legno, si avvale di una fabbricazione e progettazione digitale all’avanguardia.
I moduli perimetrali sono a sezione triangolare, la cui inclinazione è calcolata dagli algoritmi del software, secondo il luogo geografico in cui si trova la casa, per ottimizzare e sfruttare al massimo l’irraggiamento solare, e non solo. Sono inoltre dotati sui lati sud di una sporgenza superiore, come una visiera, per fornire una protezione passiva contro le radiazioni solari, che non entrano mai all’interno durante i mesi estivi, e consentire alle stesse di entrare durante i mesi freddi, grazie alle finestre. Il software calcola per ogni modulo, l’integrazione dell’ombra, la produzione d’energia elettrica, l’aria condizionata, la ventilazione e l'illuminazione naturale con le finestre. Il principio del Bauhaus “La forma segue la funzione” diventa “La forma segue l’energia”.
Il software ha anche svolto un ruolo di primo piano nella costruzione dell'edificio. Basandosi sulla fresatura 3D con macchine a controllo numerico CNC. I metodi fabbricazione tradizionali non possono affrontare questo tipo di modulazione e di produzione personalizzata, perché gli elementi devono essere uguali, standardizzati, per ottimizzare la produzione. “Col digitale cambia tutto” spiega Rodrigo Rubio (video sotto) "Le macchine che leggono il codice dal computer, possono allo stesso modo eseguire elementi su misura d’ogni tipo. Non dobbiamo fare 1000 facciate tutte uguali ma invece adattarle alle condizioni climatiche esterne. Il prodotto finale è un equilibrio tra la prefabbricazione e la personalizzazione totale". Risultato? Tre settimane per realizzare gli elementi prefabbricati in stabilimento, e solo due settimane per assemblarli sul sito. Secondo l’azienda energetica spagnola Endesa, l'edificio genera 100 kWh d’energia elettrica al giorno, ma ne utilizza solo 20 kWh.
Il computer può essere utilizzato per creare edifici ottimizzati per ogni regione. I disegni dell'edificio sono open source, e disponibili a tutti quelli che vogliono costruire la propria casa solare, ma completamente customizzate alla propria posizione geografica, come ad esempio Helsinki, dove i parametri del sole più basso elaboreranno una diversa geometria, con i pannelli più verticali.
I moduli perimetrali sono a sezione triangolare, la cui inclinazione è calcolata dagli algoritmi del software, secondo il luogo geografico in cui si trova la casa, per ottimizzare e sfruttare al massimo l’irraggiamento solare, e non solo. Sono inoltre dotati sui lati sud di una sporgenza superiore, come una visiera, per fornire una protezione passiva contro le radiazioni solari, che non entrano mai all’interno durante i mesi estivi, e consentire alle stesse di entrare durante i mesi freddi, grazie alle finestre. Il software calcola per ogni modulo, l’integrazione dell’ombra, la produzione d’energia elettrica, l’aria condizionata, la ventilazione e l'illuminazione naturale con le finestre. Il principio del Bauhaus “La forma segue la funzione” diventa “La forma segue l’energia”.
Il software ha anche svolto un ruolo di primo piano nella costruzione dell'edificio. Basandosi sulla fresatura 3D con macchine a controllo numerico CNC. I metodi fabbricazione tradizionali non possono affrontare questo tipo di modulazione e di produzione personalizzata, perché gli elementi devono essere uguali, standardizzati, per ottimizzare la produzione. “Col digitale cambia tutto” spiega Rodrigo Rubio (video sotto) "Le macchine che leggono il codice dal computer, possono allo stesso modo eseguire elementi su misura d’ogni tipo. Non dobbiamo fare 1000 facciate tutte uguali ma invece adattarle alle condizioni climatiche esterne. Il prodotto finale è un equilibrio tra la prefabbricazione e la personalizzazione totale". Risultato? Tre settimane per realizzare gli elementi prefabbricati in stabilimento, e solo due settimane per assemblarli sul sito. Secondo l’azienda energetica spagnola Endesa, l'edificio genera 100 kWh d’energia elettrica al giorno, ma ne utilizza solo 20 kWh.
Il computer può essere utilizzato per creare edifici ottimizzati per ogni regione. I disegni dell'edificio sono open source, e disponibili a tutti quelli che vogliono costruire la propria casa solare, ma completamente customizzate alla propria posizione geografica, come ad esempio Helsinki, dove i parametri del sole più basso elaboreranno una diversa geometria, con i pannelli più verticali.
5.9.12
Bi-directional flying wing, il futurista supersonico bidirezionale
La progettazione degli aerei è un compromesso, non soddisfacente per il volo supersonico. A bassa velocità, come ad esempio all’atterraggio, il velivolo ha bisogno di una grande apertura alare, per fornire una maggiore portanza, e ridurre al minimo la distanza di decollo. Prestazioni che entrano in conflitto nel volo supersonico, che necessità invece di un profilo più aerodinamico con minor resistenza e apertura alare. Il concept proposto dall'ingegnere aerospaziale Ge-ChenZa, professore all’Università di Miami risolve il problema in modo diverso, con un concept d’ala volante a forma di stella a quattro punte bidirezionale. Dopo il decollo effettuato dal lato con maggiore apertura alare (foto in basso), l’aereo ruota in volo di 90° per entrare in modalità supersonica, con un profilo alare più sottile (2 foto in alto). I due motori a reazione sopra la carlinga, rimangono nella direzione di volo. Il nuovo aereo dovrebbe offrire bassi consumi, e eliminare il fastidioso boom sonico, che impediva al Concorde di sorvolare luoghi molto popolati. La NASA che non è solo interessata all’esplorazione spaziale, ma anche a spingere i confini del volo atmosferico, ha attribuito un finanziamento di 100 mila dollari al progetto, nell'ambito dell'Innovative Advanced Concepts, che finanzia il futuro dei viaggi aerei. "Spero di sviluppare un aeroplano supersonico per trasporti civili economicamente accessibile e ecologicamente sostenibile nell'arco dei prossimi 20-30 anni, che consentirà di collegare New York a Tokyo in 4 ore" ha dichiarato Ge-Cheng Zha. Da vedere l’animazione video sotto.
3.9.12
Rift Oculus, immersi nei videogame con la realtà virtuale
Dopo che Jaron Lanier ebbe coniato nel 1989 il termine Virtual Reality (VR), negli anni ’90, la realtà virtuale non ebbe seguito. Le attrezzature erano ingombranti, pesanti e troppo costose! Oggi, il nuovo visore Rift Oculus rivoluziona e democratizza l’uso della realtà virtuale nei videogame. Con il display 3D ad alta risoluzione, il monitoraggio della testa grazie ad un’avanzata tecnologia di head-tracking, e un ampio campo visivo di ben 110° contro i 40 dei sistemi attuali, Oculus offre una realtà virtuale di qualità, leggera, alla portata di tutti. L'attuale prototipo, paragonabile a un paio d’occhiali da sci, pesa circa 220 grammi. Non potremo mai essere completamente immersi in un ambiente di gioco, mentre siamo seduti a una scrivania, fissando uno schermo piatto. E non sono i grandi nomi dei videogiochi come Sony, Microsoft e Nintendo che hanno creato nuove interfacce, in grado di consentire agli utenti di giocare con i movimenti del proprio corpo, che possono cambiare qualcosa di sostanziale. Rift Oculus, che mira ad offrire un'esperienza coinvolgente senza precedenti, convince le stelle dei videogiochi. Gli elogi del top-name sviluppatori di videogame la descrivono come “un'esperienza di gioco con un livello d’immersione come nient'altro al mondo”. Lo sviluppatore John Carmack che ha creato Doom e Quake, sostiene che è "il miglior demo VR che probabilmente il mondo abbia mai visto", e Abrash Valve, uno dei più accesi fautori di questa nuova tecnologia, non esita a confrontare la transizione della realtà virtuale alla rivoluzione dello smartphone. Nel video sotto, Palmer Luckey, fondatore e designer di Oculus spiega il suo progetto.
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