Ginkgo, l’ombrello ecologico e innovativo
Riciclabile al 100%, il primo realizzato in un unico materiale, semplice, eco-sostenibile e leggero: è Ginkgo, il prototipo d’ombrello compatto che apre una nuova frontiera. Il progetto ideato da Gianluca Savalli e Federico Venturi studenti del Politecnico di Milano, rispettivamente ingegnere e designer, dopo aver vinto Idea to Product Competition Italy 2011 del Politecnico di Milano, è stato il progetto selezionato per l’Italia, pochi giorni fa, per concorrere alla fase finale del noto concorso internazionale di design James Dyson Award 2012.
L’idea del progetto è nata” spiega Savalli, “leggendo un articolo di giornale, che riportava l’elevato numero d’ombrelli prodotti sul mercato cinese: circa un miliardo. Da qui, lo spunto per esaminare i punti deboli degli ombrelli compatti, che hanno un breve ciclo di vita e sono difficilmente riciclabili”. Considerando un peso di 200 g. di ferro per ombrello, rappresentano in tutto un totale di ben 180 mila tonnellate, pari all’equivalente di 20 Torri Eiffel. Realizzato interamente in polipropilene, una materia plastica resistente, flessibile, economica e biodegradabile ai raggi UV. Le sue stecche pieghevoli particolarmente flessibili, sono in grado di resistere anche a raffiche di vento senza spezzarsi, e senza piantarvi in asso sotto la pioggia! Risultato? Ha permesso di ridurre dell’80% il numero dei componenti utilizzati per un ombrello tradizionale (25 pezzi invece di 120, tra metallo e plastica non riciclabili), semplificandone la produzione e aumentandone la resistenza (Vedi foto). "Secondo un preventivo fatto in Cina" dice Savalli, "i pezzi stampati potrebbero costare solo 0,70 Euro. L’elevato numero di componenti, e fasi di produzione/assemblaggio complicate, generano una bassa affidabilità. L’ambiente ringrazia!
L’idea del progetto è nata” spiega Savalli, “leggendo un articolo di giornale, che riportava l’elevato numero d’ombrelli prodotti sul mercato cinese: circa un miliardo. Da qui, lo spunto per esaminare i punti deboli degli ombrelli compatti, che hanno un breve ciclo di vita e sono difficilmente riciclabili”. Considerando un peso di 200 g. di ferro per ombrello, rappresentano in tutto un totale di ben 180 mila tonnellate, pari all’equivalente di 20 Torri Eiffel. Realizzato interamente in polipropilene, una materia plastica resistente, flessibile, economica e biodegradabile ai raggi UV. Le sue stecche pieghevoli particolarmente flessibili, sono in grado di resistere anche a raffiche di vento senza spezzarsi, e senza piantarvi in asso sotto la pioggia! Risultato? Ha permesso di ridurre dell’80% il numero dei componenti utilizzati per un ombrello tradizionale (25 pezzi invece di 120, tra metallo e plastica non riciclabili), semplificandone la produzione e aumentandone la resistenza (Vedi foto). "Secondo un preventivo fatto in Cina" dice Savalli, "i pezzi stampati potrebbero costare solo 0,70 Euro. L’elevato numero di componenti, e fasi di produzione/assemblaggio complicate, generano una bassa affidabilità. L’ambiente ringrazia!
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