22.9.12

"Beauty and the Beak", un becco bionico da stampante 3D

In mezzo a episodi frequenti di maltrattamenti d’animali, spunta una commovente storia che mostra il meglio del genere umano. Una storia di riabilitazione con protesi di Beauty, una femmina d’aquila di mare dalla testa bianca, trovata affamata nel 2005 in Alaska, dopo lo sparo in testa di un bracconiere. Lasciata con la metà superiore del suo becco in frantumi, non poteva mangiare e bere, o prendersi cura di se stessa. Salvata dal Birds of Prey NorthWest, un’associazione no-profit dell’Idaho, aveva tuttavia un destino segnato. Ma la tecnologia li ha dato una seconda chance. Nate Calvino, un ingegnere meccanico fondatore del Gruppo Engineering Kinetic, nell’ambito di un’azione di volontariato, dopo aver eseguito una scansione laser 3D della parte frantumata, ha concepito un progetto di protesi, con un programma di modellazione CAD 3D. Il becco bionico di polimero di nylon, è stato realizzato con una stampante 3D, e poi fissato con resina epossidica dentale, su un impianto in titanio. E’ uno dei primi tentativi riusciti al mondo, che ricorre a questa tecnologia sugli animali. Beauty era presto in grado di mangiare, bere acqua, e lisciarsi le penne in modo indipendente, per la prima volta dopo anni, salvata dalla stampa 3D, una tecnologia che si appresta a diventare la prossima rivoluzione. Da vedere il bellissimo video sotto.

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