La città aumentata, a Parigi
Dalla pensilina high-tech al pannello informativo di realtà aumentata, fino al totem digitale, 40 progetti di arredo urbano intelligente e interattivo, sono in fase di test per 6/12 mesi: un laboratorio a cielo aperto, che sfrutta gli ultimi ritrovati della tecnologia digitale, per fare di Parigi una città aumentata, una futura smart city. Parola d’ordine del comune: proporre dei servizi utili, per migliorare la vita quotidiana.
Spicca il progetto nAutreVille (un’altra città) col suo pannello di realtà aumentata trasparente interattivo girevole, che consente di inquadrare a 360° la prospettiva desiderata, con informazioni digitali utili geolocalizzate, in sovrimpressione: una nuova finestra aperta sulla città. E’ vantaggioso fruire la realtà aumentata di un luogo su un grande formato, e non solo sul piccolo display di uno smartphone. Il progetto di Maria Laura Mendez con altri due studenti della scuola d’industrial design ENSCI a Parigi, ha anche proposto altre applicazioni interessanti. Un quadrato bianco (nAutreBoite) fissato su un palo della luce, funge da casella postale virtuale pubblica, memorizzando messaggi, musica, video, ricordi, consigli, che un altro utente di passaggio può fare suo sul proprio smartphone, o lasciare la sua propria traccia: la condivisione digitale. Lo stesso principio può essere applicato anche sull’autobus (foto).
La francese JCDecaux invece, leader mondiale dell’arredo urbano, ha proposto 6 progetti tra cui il totem digitale HD che diffonde informazioni della città, e prima mondiale, messaggi Twitter in tempo reale del comune di Parigi. Il grande punto d’interrogazione per i prodotti presenti sul suolo pubblico, alla fine rimane sempre lo stesso: quale sarà il livello di degrado con gli atti di vandalismo? Futurix aveva già pubblicato nel 2006 La realtà aumentata.
Spicca il progetto nAutreVille (un’altra città) col suo pannello di realtà aumentata trasparente interattivo girevole, che consente di inquadrare a 360° la prospettiva desiderata, con informazioni digitali utili geolocalizzate, in sovrimpressione: una nuova finestra aperta sulla città. E’ vantaggioso fruire la realtà aumentata di un luogo su un grande formato, e non solo sul piccolo display di uno smartphone. Il progetto di Maria Laura Mendez con altri due studenti della scuola d’industrial design ENSCI a Parigi, ha anche proposto altre applicazioni interessanti. Un quadrato bianco (nAutreBoite) fissato su un palo della luce, funge da casella postale virtuale pubblica, memorizzando messaggi, musica, video, ricordi, consigli, che un altro utente di passaggio può fare suo sul proprio smartphone, o lasciare la sua propria traccia: la condivisione digitale. Lo stesso principio può essere applicato anche sull’autobus (foto).
La francese JCDecaux invece, leader mondiale dell’arredo urbano, ha proposto 6 progetti tra cui il totem digitale HD che diffonde informazioni della città, e prima mondiale, messaggi Twitter in tempo reale del comune di Parigi. Il grande punto d’interrogazione per i prodotti presenti sul suolo pubblico, alla fine rimane sempre lo stesso: quale sarà il livello di degrado con gli atti di vandalismo? Futurix aveva già pubblicato nel 2006 La realtà aumentata.
1 commento:
Formidabili. A Varese hanno installato dei totem orrendi. Non credo che la gente capisca bene a cosa possano servire...
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