L’iperconnessione del futuro a scuola, a casa…
In punta di dita, un cocktail d’interaction design touch trasparente, spinto all’estremo, un pizzico di realtà aumentata, in un mondo popolato di microprocessori intelligenti inseriti in una fitta rete: ecco la visone dell’iperconnessione del futuro, realizzata dall’agenzia Zoticus Design di Austin (Texas) per conto del loro cliente Freescale, produttore asiatico di semi conduttori. Una visione concept sotto forma di 4 video dedicati alla scuola, ai viaggi, alla casa e all’auto, Il tutto puntuato da un design minimalista e interfacce elementari ipersemplici. Magari forse un po’ così, il futuro che ci aspetta! A scuola, i libri in modalità touch, e dopo lo studio, lo svago con il ping pong in chiave realtà aumentata. In viaggio, il sistema informativo dell’aeroporto, il pagamento elettronico: tutto appare semplice e intuitivo, come trasmettere le informazioni da un display all’altro. Il notebook del protagonista visualizza in ologramma l’edificio dove deve recarsi. A casa, ecco il sistema avanzato di domotica, che controlla tutti gli elettrodomestici, già dallo specchio del bagno. In auto, sempre lo stesso tipo d’interfaccia, per ritrovare la propria auto nel parcheggio e programmare la strada. L’auto intelligente è dotata di un sistema anticollisione evoluto. La miniaturizzazione, la perdita di fisicità dei nostri oggetti d’uso, fanno si che andiamo sempre di più verso un mondo virtuale meno fisico, per lo meno nel settore dell’informazione. Futurix aveva già pubblicato il 2.4.08 un impressionante video, realizzato da Microsoft, sul futuro della sanità, con interfacce mozzafiato dello stesso tipo.
1 commento:
Un po' troppo effetti speciali e poca concretezza. Per ora posso solo pensare che i programmi mi si bloccano mentre lavoro e perdo tempo e soldi.
Qualcun'altro invece concretizza queste idee da visionari.
Le interfacce Touch (che esistono da tempo) stanno diventando così famigliari ed accessibili anche a chi non sa usare una tastiera ed un mouse (anziani e bimbi) che mi sembra lecito chiedersi perchè non ci hanno pensato prima.
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