La luna: ritorno al futuro
La Nasa vuole ritornare sulla luna. Il primo volo abitato è previsto per il 2018, ma questa volta per rimanerci. La costruzione di una base lunare permanente è prevista infatti all’orizzonte 2022. Se la tecnologia è a portata di mano, quelle che sembra mancare è il budget necessario. La base lunare servirà a sviluppare e sperimentare tutte le tecnologie e la convivenza in condizioni estreme, necessarie alla grande missione abitata verso Marte prevista per il 2030, che avrà una durata di ben tre anni. Quindi la vita sulla superficie della luna consentirà di vedere e studiare come reagirà l’organismo alla lunga ad uno stato di gravità diverso da quello terrestre, e alle radiazioni solari e spaziali. In questo fine anno di ricorrenza dei cinquant’anni dello spoutnik, perché la luna suscita ancora così tanto interesse? Rimangono ancora molte zone d’ombra, come ad esempio perché la faccia nascosta della luna è così diversa da quella visibile? E ci sarà acqua? Nel frattempo la Nasa ha bandito un concorso internazionale di idee nel quadro della sua operazione “la luna: ritorno al futuro” sul tema “La vita e il lavoro sulla luna” rivolto agli studenti di industrial design, di architettura e di computer graphic.
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