Un’oasi norvegese in mezzo al deserto
Progettato per diventare l’icona della porta d’ingresso della nuova capitale del Ras Al-Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti, a 150 km a est di Dubai, lo splendido complesso è opera del noto studio di architettura norvegese Snohetta, già autore dell’originale Biblioteca di Alessandria d’Egitto. Ispirandosi alle dune di sabbia del deserto, il paesaggio architettonico si presenta con delicate e sottili foglie ondeggianti di cemento bianco, intagliate da lussureggianti giardini, con la grazia di una manta in movimento. A segnare la piazza principale svetterà una torre di 200 metri dalle curve sensuali di un cobra eretto: infatti si chiamerà il Cobra Hotel!
Snohetta segue le orme dell’architetto americano Frank O. Gehry, autore del famoso Guggenheim di Bilbao, che fu il primo a ribellarsi contro la didattura dell’angolo retto. Il risultato assolutamente sorprendente, verrà a rinforzare la corrente della cosiddetta architettura organica. Il progetto prevede la realizzazione di un centro congressi, un centro espositivo, un shopping center, e tre alberghi a 4 e 5 stelle. L'edificio sarà rivestito in pannelli di ceramica locale. I paesi del Golfo Persico stanno diventando la nuova Eldorado dell’architettura contemporanea, con progetti sempre più audaci. D’altra parte queste opere faraoniche hanno bisogno di ingenti capitali, e dove possono sorgere se non in mezzo ai Re del petrolio?
Snohetta segue le orme dell’architetto americano Frank O. Gehry, autore del famoso Guggenheim di Bilbao, che fu il primo a ribellarsi contro la didattura dell’angolo retto. Il risultato assolutamente sorprendente, verrà a rinforzare la corrente della cosiddetta architettura organica. Il progetto prevede la realizzazione di un centro congressi, un centro espositivo, un shopping center, e tre alberghi a 4 e 5 stelle. L'edificio sarà rivestito in pannelli di ceramica locale. I paesi del Golfo Persico stanno diventando la nuova Eldorado dell’architettura contemporanea, con progetti sempre più audaci. D’altra parte queste opere faraoniche hanno bisogno di ingenti capitali, e dove possono sorgere se non in mezzo ai Re del petrolio?
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