La futurista stazione di osservazione SeaOrbiter
Senza acqua non c’è vita, e il nostro pianeta non dovrebbe chiamarsi Terra essendone ricoperto al 75%. Fonte di ogni forma di vita, gli oceani rimangono ancora largamente sconosciuti. La futurista stazione orbitale di osservazione galleggiante SeaOrbiter, che assomiglia ad una stazione spaziale da fantascienza, vuole essere la sentinella degli oceani e un laboratorio itinerante. Seaorbiter non esce dalla menta creativa di Jules Verne, ma da quella di Jacques Rougerie il famoso architetto parigino citato spesso come il suo degno erede. SeaOrbiter si muoverà con le correnti. Nemmeno la celebre nave oceanografica Calypso del comandante Cousteau, consentiva così tanto. SeaOrbiter segnerà una nuova era nello studio della fauna, della flora sottomarina e della biodiversità, nel monitoraggio dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Sorprendente ibrido tra una nave e un sottomarino, questa astronave degli oceani che si presenta come un’aerodinamica struttura verticale d’alluminio di 51 metri di altezza a forma di pinna, comporta una parte sommersa di 31 metri. Un ponte di controllo sospeso a 14 metri consente una visione del mare a 360°. SeaOrbiter ospiterà un equipaggio internazionale di 18 persone, di cui 10 in pressione atmosferica sopra e 8 acquanauti in ambiente pressurizzato nella parte immersa, che avranno accesso immediato al mondo sottomarino e viceversa, senza dover subire tappe di decompressione. Delle videocamere a bordo e robotizzate fino a 600 metri diffonderanno le immagini su Internet. Una piattaforma di 24 metri di diametro a 12 metri di profondità funge da stabilizzatore in caso di tempesta. Il Seaorbiter dovrebbe salpare all’orizzonte 2010 con una deriva nel Gulf Stream. Collaborano a questo progetto senza precedente la Nasa e l’Agenzia spaziale europea, in quanto SeaOrbiter fungerà anche da simulatore spaziale, con lo studio della fisiologia e della psicologia degli equipaggi in isolamento e ambiente pressurizzato estremo, per lunghi periodi. Contribuiscono alla sua realizzazione personalità di spicco come il noto esploratore marino Jacques Piccard e gli astronauti Jean-Louis Chrétien, francese, e l’americano Scott Carpenter.
1 commento:
Strutturalismo, produttivismo e post-avanguardia sono gli utlimi temi del libro di storia dell'architettura del Frampton. Effettivamente l'architettura diventa sempre più design e meno architettura. L'impressione è che il preponderante intervento dell'industria dei materiali ed i suoi processi stiano cambiando il modo di pensare e costruire l'architettura che diventa sempre più prodotto.
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